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IL PRIMO LUCANO AL FESTIVAL DI VENEZIA FU IL DIVO HOLLYWOODIANO BOB VIGNOLA

di Leonardo Pisani La mostra internazionale d’arte cinematografica, meglio conosciuta nell’immaginario collettivo come Festival di Venezia, ha storia antica, potrebbe

di Leonardo Pisani
La mostra internazionale d’arte cinematografica, meglio conosciuta nell’immaginario collettivo come Festival di Venezia, ha storia antica, potrebbe essere considerato come il più antico del mondo, la prima edizione si tenne infatti tra il 6 e il 21 agosto 1932, preceduta solo dall’Academy Award, comunemente conosciuto come Oscar, al quale spetta il primato per il premio cinematografico assegnato da più tempo: la cerimonia di premiazione si svolge in serata unica dal 1929.
La prima edizione dunque nel 1932, la seconda invece nel 1934, dal 1º al 20 agosto essendo legata alla più ampia Biennale di Venezia, quindi rispettandone la cadenza. Dopo il successo e l’esperienza L’esperienza della prima edizione, vi fu un’importante novità: si trattò della prima edizione competitiva. Infatti venne istituita la Coppa Mussolini per il miglior film straniero ed italiano, ma ancora non esisteva una vera giuria. La selezione avveniva dopo che la presidenza della Biennal, consultati alcuni esperti e secondo il parere del pubblico, in accordo con l’Istituto Internazionale per la Cinematografia Educativa di Luciano de Feo, ancora direttore della mostra, decretava i vincitori dei premi. Una edizione di successo con 19 le nazioni rappresentate, 46 le case produttrici rappresentate, alcune prime assolute e quasi il doppio delle proiezioni al pubblico. Tra i vincitori della Coppa Mussolini, per il miglior film Italiano fu scelto Teresa Confalonieri di Guido Brignone del 1934 tratto dal dramma il conte Aquila di Rino Alessi. Filippo Sacchi, nel Il Corriere della Sera del 27 ottobre 1934 «Teresa Confalonieri, ha conseguito alla Mostra di Venezia del cinema del 1934, il massimo premio, la Coppa Mussolini, per il miglior film italiano. Nel rendere conto dell’assegnazione, la Presidenza della Biennale faceva seguire questa motivazione: Per la nobiltà e la passione con le quali viene esaltata la purissima figura dell’eroina, alta e generosa di donna italiana, attraverso un incalzante rapido succedersi di avvenimenti, resi con scene e dialoghi avvincenti, se pur talvolta ancora legati alla tecnica del teatro».
Il miglior straniero fu L’uomo di Aran (Man of Aran) un film drammatico o documentario poetico del 1934 di Robert J. Flaherty. Da ricordare Medaglia d’oro per la migliore attrice alla allora giovanissima Katharine Hepburn per Piccole donne (Little Women) ed il premio Medaglia della Compagnia Italiana Grandi Alberghi: Accadde una notte (It Happened One Night) al grande Frank Capra.


Tra i concorrenti delle pellicole straniere, anche un regista lucano, anzi un divo di Hollywood e prolifico attore e regista. Si tratta di Giuseppe Rocco Vignola, nato a Trivigno il 5 agosto 1882 e conosciuto nel mondo del cinema come Robert G. Vignola. Il lucano fu un grande del cinema muto, sia come attore che come regista, ma la sua stella incominciò a declinare con l’avvento del sonoro.
A Venezia partecipò con uno dei suoi ultimi lavori, seppur apprezzato non ricevette nessun premio. La pellicola era Broken Dreams girata nel 1933, conosciuta in Italia come “Cuori Infranti”.  La trama : Un giovane medico assiste in una clinica ostetrica alla morte della moglie per parto. Il suo dolore è troppo grande ed affida il piccolo alle cure di vecchi zii e parte per cercare di dimenticare. Ritorna dopo alcuni anni con un nuovo amore per ricominciare una nuova vita. Da prima l’incomprensione della donna per il bimbo rischia di distruggere la nuova famiglia, ma a poco a poco sarà l’orfano conquisterà l’affetto della sua seconda mamma.
Nel cast un futuro divo del cinema wester Randolph Scott .

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