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LA VITTORIA DI MONTEPELOSO (IRSINA) E MELFI DIVENTA LA “CAPITALE” DEI NORMANNI

Di Leonardo Pisani Breve chronicon Northmannicum: 1045.Argyrus Bariensis imperialis catapanus, et dux Graecorum, vadit in Tarentum contra Northmannos, et vincit

Di Leonardo Pisani
Breve chronicon Northmannicum: 1045.Argyrus Bariensis imperialis catapanus, et dux Graecorum, vadit in Tarentum contra Northmannos, et vincit eos; et deinde vadit in Tranum, et vincitur ab eis, duce Guillielmo Ferrebrachio, qui intitulatus est primus Comes Apuliae.
Il sud Italia era una miscellanea di popoli di religioni diverse e culture eterogenee. La coesistenza fra Musulmani, Bizantini e Longobardi causava conflitti politici, strappi nel tessuto etnico. Le popolazioni del Catapanato Bizantino d’Italia e della Campania conservano il Cristianesimo romano. I Principi Longobardi amministrano Capua, Benevento e Salerno. Il Ducato di Sorrento e le città autonoma di Napoli (anche se filogreca) e di Gaeta erano autonome. I fedeli della Calabria praticano il Cristianesimo di rito greco e gli Emiri arabi dominano la Sicilia, con popolazione che pratica il culto Islamico, e piccoli nuclei Latini di culto Cattolico romano. Questa situazione favorì la penetrazione dei Normanni, con una forte coesione tra loro e sfruttarono l’antagonismo fra i potenti.

Blasone degli Altavilla

Tra questi risalteranno emergenti i fratelli D’Altavilla, prima mercenari in Sicilia per l’imperatore di Bisanzio, poi dopo un alleanza con il longobardo Arduino di stanza a Melfi e gli altri normanni della casata dei Drengot Quarrel, decisero di conquistare un proprio territorio. Le principali battaglie furono a sul fiume Olivento , uno dei principali affluenti dell’Ofanto, ai confini tra la Capitanata ed il territorio di Melfi (17 marzo 1041) e Monte Maggiore (Foggia) il 4 maggio 1041 e la decisiva a Montepeloso (oggi Irsina) il 3 settembre 1041, a breve distanza dal fiume Bradano tra le forze dell’Impero Bizantino guidate dal catapano Exaugusto Boioannes contro le forze coordinate di Normanni e Longobardi. I normanni lanciarono la prima carica, mentre i greci accusano il colpo e caddero a centinaia. Guglielmo d’Altavilla seppur infermo, lasciò la sua tenda, posta sopra una altura, e si lanciò nella mischia. Del resto l’Altavilla era un colosso dotato di forza sovrumana come il Padre Tancredi; il soprannome Braccio di Ferro gli derivò da una impresa durante la campagna di Sicilia dove uccise con un sol colpo di lancia ed una sola mano l’Emiro di Siracusa. Guglielmo ricordò raccontò che anche Tancredi uccise con un solo colpo di spada ed una sola mano un cinghiale che aveva assalito il duca di Normandia Riccardo II. Secondo il cronista Guglielmo di Puglia, i cavalieri guidati dallo stesso Guglielmo e da Argiro, combatterono con valore e sbaragliarono le forze Bizantine. I normanni annientarono le truppe provenienti dalla Sicilia, accorse in aiuto del catapano. Tra queste militavano i soldati della Macedonia e della Calabria ed un gruppo di mercenari Pauliciani.I bizantini i furono scacciati e nacque così la Contea di Puglia. L’intera regione, ad eccezione di Melfi, fu suddivisa in dodici baronie, costituite a beneficio dei capi normanni ed assegnate nei territori di Capitanata, Vulture, Apulia e Campania. Melfi era la Capitale della Contea ,città simbolo e libera dove tutti i 12 condottieri avevano una casa fortificata ed un quartiere. In particolare, in Capitanata, Guglielmo ebbe la signoria di Ascoli; Rodolfo ebbe Canne; a Gualtiero toccò Civitate ed a Rodolfo di Babena fu assegnata Monte Sant’Angelo. Nel Vulture al fratello del nuovo Conte, Drogone d’Altavilla, fu affidata la Signoria di Venosa; Tristaino ebbe Montepeloso (Irsina), Asclettino I Drengot, che risiedeva nel castello di Genzano, prese Acerenza ed Attolino ebbe Lavello. In Apulia, Ugo Tuboeuf ricevette Monopoli; Pietro ebbe Trani ed a Ramfredo andò Minervino, sulla Murgia. In Campania ad Erveo fu affidata Frigento.

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