CronacaIn evidenzaRubriche

Riflessioni sul caso Chico Forti con la Dott.ssa URSULA FRANCO (medico, criminologa)

Riflessioni sul caso Chico Forti con la Dott.ssa URSULA FRANCO Chico Forti Intorno alle ore 16.00 di giovedì 15 giugno 2000,

Riflessioni sul caso Chico Forti con la Dott.ssa URSULA FRANCO

Chico Forti

Intorno alle ore 16.00 di giovedì 15 giugno 2000, Enrico Forti, detto Chico, un ex campione italiano di windsurf, è stato condannato al carcere a vita per l’omicidio di un uomo di 43 anni, Dale Pike, figlio di Anthony Pike, proprietario del Pike Hotel di Ibiza che Chico stava cercando di acquisire. Dale Pike è stato ucciso il 15 febbraio 1998 poco dopo il suo arrivo a Miami con due colpi di cal. 22 alla testa, il secondo esploso a distanza ravvicinata. Il suo cadavere è stato trovato su una spiaggia di Key Biscayne, Sewer Beach, verso le 18.00 del 16 febbraio 1998 da un surfista, David Suchinsky. Il cadavere di Dale era stato denudato per spostare l’attenzione su una eventuale pista omosessuale. Tra l’altro Sewer Beach era un luogo di ritrovo sia di surfisti che di omosessuali.

Il 19 febbraio 1998 Chico Forti, interrogato dagli inquirenti come persona informata sui fatti, sostenne di non aver incontrato Dale Pike in Aeroporto al suo arrivo il giorno 15 febbraio, il giorno seguente, messo di fronte all’evidenza, Chico aveva infatti contattato Dale attraverso il servizio di paging dell’aeroporto alle 18.15 e alle 19.16 aveva telefonato a sua moglie da Key Biscayne, ritrattò e disse di averlo raccolto in Aeroporto e di averlo lasciato 25 minuti dopo nel parcheggio del Rusty Pelican, non distante da Sewer Beach, luogo del ritrovamento del cadavere. Forti dopo aver mentito una prima volta ai detective di Miami riferì che Dale aveva effettuato una telefonata da una stazione di servizio, che sarebbe dovuto andare ad un party e che si sarebbero incontrati tre giorni dopo, all’arrivo del padre, Anthony Pike, Chico Forti aggiunse inoltre di aver telefonato alla moglie non appena lasciato Dale Pike nel parcheggio del Rusty Pelican e di essersi diretto immediatamente verso Fort Lauderdale per prendere il padre della moglie, essendo in ritardo per l’appuntamento delle 19.00. In un’intervista televisiva, uno dei detective della polizia di Miami che si occupò del caso ha riferito Chico Forti, dopo essere stato messo di fronte all’evidenza cambiò ancora versione e disse che se avesse detto la verità, un criminale tedesco con cui era in affari, tale Thomas Heinz Knott, si sarebbe vendicato colpendo la sua famiglia e poi aggiunse che Knott gli aveva detto che avrebbero dovuto sistemare Dale e che per il bene della sua famiglia Chico lo avrebbe dovuto prelevare per portarglielo, Forti aggiunse di aver seguito le indicazioni di Knott e che non sapeva che cosa Thomas avesse pianificato (Power Privilege And Justice ISLAND OBSESSION – Enrico “Chico” Forti Story).

Dott.ssa URSULA FRANCO cosa sostiene CHICO FORTI ?

Enrico Forti sostiene di aver mentito inizialmente agli investigatori per paura in quanto sapeva che Dale era morto e i detective gli avevano detto, mentendo, che pure il padre di Dale, Anthony Pike, era stato trovato morto. Questa sua giustificazione non regge, egli infatti già in una telefonata alla moglie, partita dal suo telefonino alle 19.16 della sera dell’omicidio, telefonata che agganciò una cella vicina a Sewer Beach, luogo in cui fu ritrovato il cadavere di Pike, riferì alla donna di non aver incontrato Dale Pike in aeroporto e in seguito, prima di dire questa stessa menzogna agli inquirenti, la disse sia al suo avvocato che al padre di Dale che a Thomas Knott.

La circostanza che già alle 19.16 del 15 febbraio 1998 Chico Forti negasse con la moglie di aver incontrato Dale Pike in Aeroporto ci permette di inferire senza ombra di dubbio che Chico già a quell’ora era a conoscenza del fatto che il povero Dale era morto e che era deciso a prendere le distanze dalla vittima.

Chico prelevò Dale in aeroporto intorno alle 18.15 (dato ricavato dal servizio di paging dell’aeroporto che Forti iniziò ad usare intorno alle 16.00), impiegò, a suo dire, circa 25 minuti per raggiungere Key Biscayne, pertanto, tra le 18.40/18.45 e le 19.16 ebbe almeno una mezzora di tempo per uccidere Pike e per alterare la scena del crimine.

 

Dale Pike


Dott.ssa Franco ci descrive l’omicidio di Dale Pike come fu ucciso?

Dale Pike è stato ucciso con una cal. 22, qualche tempo prima dell’omicidio, Thomas Knott e Chico Forti avevano comprato una pistola dello stesso calibro, quella pistola, che Chico aveva pagato con la sua carta di credito e che aveva fatto intestare a Knott, non è mai stata ritrovata.

È vero che Dale fece una telefonata prima di morire?

Della fantomatica telefonata di Dale Pike, riferita agli investigatori da Forti e, a suo dire, effettuata da una stazione di servizio, non vi è traccia, viene da chiedersi perché, poiché Chico aveva fretta di andare a Fort Lauderdale a prendere il suocero che doveva arrivare alle 19.00, lo stesso non abbia prestato il suo cellulare a Dale, la risposta è semplice: Dale, che doveva pernottare da Forti, non fece nessuna telefonata. E poi, perché sarebbe dovuto andare Chico a prenderlo all’aeroporto se, come cerca di suggerire Forti, Dale aveva intenzione di stare con qualcun altro?

È vero che Forti fece lavare l’auto subito dopo l’omicidio?

Sì, prima di ritrattare Forti chiese alla moglie di far lavare l’auto con la quale aveva prelevato Dale Pike in aeroporto.

Dott.ssa URSULA FRANCO è vero che CHICO FORTI si rifiutò, di collaborare con i detective di Miami ?

Non è vero che Chico Forti si rifiutò di collaborare con i detectives di Miami riguardo alla posizione dell’amico truffatore Thomas Knott, Chico raccontò tutto ciò che pensava sarebbe servito ad incastrare Knott ma nulla permise di collegarlo all’omicidio di Dale perché evidentemente Thomas Knott era estraneo ai fatti.

 

Anthony Pike negli anni 70

Riguardo l’acquisto del Pike Hotel di Ibiza cosa può svelarci ?

Chi difende Chico Forti sostiene che non è vero che Chico stava cercando di appropriarsi del Pike Hotel di Ibiza attraverso una truffa e che in realtà erano Anthony Pike e Thomas Knott che stavano cercando di truffare Chico rifilandogli un hotel senza valore, se fosse vero che Pike e Knott stavano cercando di appropriarsi del denaro di Forti, nessuno dei due aveva ragione di incastrarlo per omicidio.

 

Pike hotel ibiza

 

Riguardo l’assoluzione dall’accusa di truffa cosa ci svela?

Non è vero che Chico Forti è stato assolto dall’accusa di truffa nei confronti di Anthony Pike, nel caso Forti è stata semplicemente applicata la Felony Murder Rule che prevede la sospensione di un capo di imputazione, in questo caso la truffa, che può essere considerato un movente dell’omicidio (La vera storia di Enrico Chico Forti di Claudio Giusti).

In ogni caso, se un soggetto viene assolto per un reato correlato in cui è riconoscibile un movente, quel reato non è punito ma non perde il suo valore di movente come nel caso Alberto Stasi. Stasi uccise Chiara Poggi perché temeva che la ragazza rendesse pubbliche le sue parafilie e l’assoluzione di Stasi per il reato di detenzione e divulgazione di materiale pedo pornografico non ha cancellato quell’ingombrante presenza dal suo computer.

Chi difende CHICO Forti cosa sostiene ?

Coloro che difendono Chico Forti, in specie l’amico Roberto Fodde, un avvocato che vive a Miami, sostengono che la polizia di Miami abbia incastrato Chico Forti per il servizio da lui realizzato sulla morte di Andrew Philip Cunanan, una specie di documentario durante il quale Chico mette in dubbio la versione della polizia di Miami Beach riguardo al suicidio di Cunanan, se davvero questi personaggi credono a ciò che sostengono, non è paradossale che nessuno di loro tema di essere incastrato a sua volta per aver accusato la polizia di Miami Beach di aver suicidato Cunanan e quella di Miami di aver incastrato Forti? Tra l’altro il documentario di Forti non è mai stato diffuso in America ma solo in Italia ed in Francia.

 

Andrew Phillip Cunanan

Ci riferisce qualche stralcio di una sua analisi di un’intervista a CHICO FORTI da Il Caso Forti?

Vi riporto uno stralcio di un’intervista a Chico Forti che si trova ne Il caso Forti:

Intervistatore: (Chico) come mai non sei riuscito ad allontanare questa persona (Thomas Knott) che hai descritto come un parassita e che approfittava in questo modo?

Chico: Perché questa persona era eccezionale… io credo che avesse truffato oltre trenta miliardi di lire… all’epoca… in Germania (…).

Chico: Ebbene, dal momento che io e Tony Pike tagliammo Tom Knott fuori dal business, in quel momento, Tom Knott si trasforma in una vipera che è stata calpestata, la persona che è tagliata fuori dalla gallina dalle uova d’oro (…).

Durante l’intervista Chico Forti ha mostrato di stimare il truffatore Tom Knott per le sue capacità criminali e ha definito Tony Pike una gallina dalle uova d’oro. Affermazioni non proprio edificanti ma utili per delineare la personalità dell’ex campione di windsurf. Non è solo la mancanza di disprezzo per le attività illegali di Knott a colpire, ma anche il fatto che Forti non mostri di provare rabbia nei suoi confronti, Chico Forti non ce l’ha con Knott perché evidentemente mente quando sostiene di credere che fu lui ad incastrarlo.

Anthony ‘Tony’ Pike oggi

Un’ultima chicca, un’indiscrezione?

Durante le indagini riguardanti l’omicidio di Dale Pike, un informatore della polizia ha riferito a chi indagava che tempo prima Chico aveva provato ad assoldare un killer per uccidere un avvocato, ciò che colpì gli investigatori furono le indicazioni fornite da Forti al potenziale killer, indicazioni che ricordavano da vicino le circostanze in cui era avvenuto l’omicidio di Pike (Power Privilege And Justice ISLAND OBSESSION – Enrico “Chico” Forti Story).

Domenico Leccese

Social Media Auto Publish Powered By : XYZScripts.com
error: Contentuti protetti