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“59 ANNI E NON SENTIRLI” : NINO BUONOCORE DA NEW YORK E BECKER ALL’EFAB CON ROCCO MESSINA

di Leonardo Pisani Porta sempre sorprese Rocco Messina, questo sempre, da quando lo conosco e parliamo di tanti anni fa

di Leonardo Pisani
Porta sempre sorprese Rocco Messina, questo sempre, da quando lo conosco e parliamo di tanti anni fa quando la Basilicata e Potenza era piena di gruppi musicali, dal rock al metal, dal funky al pop. Anni ottanta, spesso portati ad esempio da dimenticare ma al contrario, anni pieni di fermenti. Rocco Messina cantava e scriveva canzoni e in quei tempi era noto per essere l’autore delle canzoni del famoso disco “BianGo Ricotta”, che con Carmela (quella di Giarrossa) e Gatto Nero, spopolò per anni sulle radio lucane. Poi ci siamo persi di vista e l’ho ritrovato in altra veste. Attore, regista, sceneggiatore. Lo rivedo a Vaglio, autore e regista di una divertente “commedia “(ideata e prodotta da Rosario Angelo Avigliano) all’aperto nel centro storico del piccolo borgo lucano, “I Contafatti”, attori dilettanti da risate e divertimenti assicurati e veritieri. Il Messina del cortometraggio Eccheccevò e poi bissato da “Il canto degli asinelli”, il Messina degli spettacoli teatrali con tanta musica ottimamente scelta ed eseguita “BJ Orchestra show-E’ tutta colpa dello swing” e “BJ Orchestra and strange friends”, il musical “San Nicola e le tre fanciulle”, oltre alle storiche collaborazioni come autore con il trio La Ricotta e il Mudù di Uccio De Santis. Rocco Messina è poliedrico e bravo, tanto bravo quanto poi umile. Caratteristica alquanto rara e temprata da chi la gavetta e le difficoltà le ha avute e superate.
Mi chiama con discrezione, “Vergognandomi, ma solo un poco appena” per parafrasare Guccini e “Autogrill” ma senza “gettarmi in faccia qualche inutile cliché “mi accenna ad un suo nuovo lavoro. Un videoclip con la collaborazione tecnica di “Officine della luce”. Realizzato poi in Basilicata, in uno spazio che a volte mai penseresti essere “location” come si usa dire adesso di un video musicale che poi si vedrà e sentirà per tv o web, ossia l’Efab di Tito Scalo. Tutto questo dal prossimo settembre.
“59” come gli anni del protagonista, Nino Buonocore, dalla New York di Green Street con “Una città tra le mani”, con una favolosa band e con Chet Baker agli spazi di una fiera lucana.
«Questo nuovo progetto discografico raccoglie l’eredità lasciata da tutti i precedenti album pubblicati, quasi a voler delineare un preciso confine o forse addirittura la chiusura di un ciclo durato circa un trentennio in cui la mia ricerca non solo non ha voluto subire mai alcuna limitazione stilistica ma ha tentato spesso pure di fondere e intrecciare tutte le influenze che hanno orientato la mia crescita – ha spiegato Nino Buonocore –  Mi sembrava quindi giusto tradurlo in un disco che porta come titolo la mia età: “59”. Ma sotto sotto credo che contenga anche una sottile provocazione diretta a me stesso: cosa succederà quando saranno 60? Per il momento, anche se so già che solo tra un anno avverrà, ho preferito rispondermi che non ne ho la minima idea!».
 Rocco Messina chiosa: «Per quanto riguarda me posso dirti che essendo da sempre un grande ammiratore di Nino Buonocore, ma di quelli veri che conoscono tutte le canzoni, dirigendo questo videoclip, ho davvero realizzato un bel sogno e, insieme a Nino, abbiamo deciso di adottare una chiave ironica che ci ha portati a girare le scene in un immenso capannone e con l’ausilio di un quartetto piuttosto improbabile di ballerine». Poi aggiunge:  «Il quartetto è composto da Maria Luigia Bombino, bravissima attrice potentina che ha lavorato spesso con me, Giusj D’Alfonso, modella, la piccola Francesca Caputi (unica ballerina autentica) al suo esordio in video e, soprattutto, c’è da segnalare la presenza dell’attrice Maria Lauria, attrice di teatro che ha lavorato anche nel cinema con Marco Risi e i Fratelli Vanzina oltre ad aver fatto parte del cast di “Un medico in famiglia”». 
Ma Messina ha un’altra caratteristica, che lo ha sempre contraddistinto nei suoi lavori artistici, la filosofia dell’inclusione, della condivisione, del rendere partecipi e protagonisti amici, conoscenti, una varia umanità accumunata dal desiderio di fare, divertirsi, creare ed aiutare a creare.
 Infatti dietro le quinte il gruppo di lavoro era enorme con Vincenzo Buono- operatore camera e direttore della fotografia, Roberto Lacava-operatore camera; Francesco Zito-operatore camera, Carmen Zaccagnino-organizzazione, Maria Pia Palese-trucco; Angela Vaccaro-assistente trucco; Salvatore Di Bello-responsabile audio; Maddalena Rotundo- coreografie; Pasquale Roma–parrucchiere; Rosario Palese-organizzatore generale; Nadia Guglielmo-organizzazione; Marzia Modrone-parrucchiera.
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