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IL SALUTO DEI COLLABORATORI AL PROF. IGNAZIO OLIVIERI

IL SALUTO DEI COLLABORATORI AL PROF. IGNAZIO OLIVIERI “Quando scrivete fatelo con l’idea che il manoscritto vada ad una rivista

IL SALUTO DEI COLLABORATORI AL PROF. IGNAZIO OLIVIERI

“Quando scrivete fatelo con l’idea che il manoscritto vada ad una rivista prestigiosa”

Quante volte ce lo ha ripetuto, dovremmo essere abituati a scrivere, eppure oggi ci ritroviamo intorno ad una scrivania e ci sembra di non trovare le parole giuste per salutare il nostro Maestro.

Oggi siamo tutti orfani.

Orfani di un padre, straordinario e rigoroso, di un grande sognatore, di un instancabile pensatore, di una mano che ci ha regalato dita puntate su un progetto ed amichevoli pacche sulle spalle, di un uomo timido e solo in apparenza disattento; di un uomo che ha voluto renderci una famiglia nella quale desiderava regnasse l’armonia.

Orfani di un uomo che ha dedicato la vita intera ad insegnare non solo il Sapere o il Saper Fare ma soprattutto il Saper Essere.

E questa, Caro Prof, è stata la marcia in più che L’ha portata a correre a folle velocità sull’autostrada della Vita e che ha spinto ciascuno di noi a salire a bordo ed a viaggiare insieme.

DESIDERARE, PROGETTARE, REALIZZARE: sono queste le regole d’oro che oggi riceviamo quali eredi ideali del patrimonio umano ed intellettuale che ha pazientemente creato in questi anni di duro ma amato sacrificio.

Amore, sì, perché se non avesse avuto Amore, se non avesse USATO Amore in ogni suo gesto, in ogni sua parola nei confronti del prossimo (collega o paziente che fosse non faceva differenza) questo luogo oggi non sarebbe gremito ed i nostri occhi non sarebbero velati dalle lacrime.

Ha accolto ciascuno di noi con la stessa cura che si riserva ad una pianta delicata, non per godere dei suoi frutti per poi metterla via una volta appassita ma per farle mettere radici e renderla solida e rigogliosa così da poterle far offrire fiori e frutti attraverso MOLTE stagioni.

Breve o lungo che sia stato il tempo trascorso insieme ognuno di noi ha potuto apprezzare la qualità della stoffa con cui ha tessuto la sua opera; questa è nota a tutti.

A noi però il privilegio di poter mitigare la tristezza di questo momento con i ricordi buffi, con il telecomando che nelle sue tasche prende il posto del cellulare, con gli occhiali che scompaiono in ogni dove, le giacche lasciate all’estero e le borse posate solo per un attimo in aeroporto, le tessere dispettose che giocano a nascondino sotto ai tappetini dell’auto.

È tanto quello che vorremmo ancora dirle ma ci ha sempre insegnato che sintesi e chiarezza sono regole imprescindibili per una comunicazione efficace e noi speriamo di aver efficacemente espresso tutta la gratitudine e l’affetto che il nostro cuore continuerà a conservare per Lei, consolidati da quell’”Andiamo avanti, Ok!” che con voce chiara e ferma ha voluto consegnarci come sigillo indelebile di un legame che vince le regole dello spazio e del tempo, perché, malgrado tutto questo, Lei sa bene che farà sempre parte della nostra vita, ovunque saremo sarà il nostro punto di riferimento, la nostra Stella Polare, quella piccola voce dentro il nostro cuore che rimarrà con noi per sempre.

Ciao Grande Prof., i tuoi ragazzi ti salutano

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