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“PIOVE BLUES” DA SEATTLE AL SIRINO

Di Leonardo Pisani Poliedrico, studioso ed insegnante di filosofia ebraica, musicista di talento, è il “ritmo” dei lucani Renanera e

Di Leonardo Pisani

Poliedrico, studioso ed insegnante di filosofia ebraica, musicista di talento, è il “ritmo” dei lucani Renanera e anche autore di testi. Lucano doc,Pierpaolo Grezzi è anche uno scrittore raffinato, tanto da risultare tra i 25 vincitori della sedicesima edizione del premio letterario “Racconti nella Rete”, entrando così di diritto nell’antologia letteraria 2017 edita da Nottetempo. Il suo racconto “Piove Blues” è stato selezionato tra i 400 racconti che hanno partecipato al più grande premio letterario italiano per inediti in rete,organizzato dal giornalista e sociologo Demetrio Brandi, e verrà premiato a Lucca, in occasione della fase finale della XXIII edizione del festival LuccAutori, il 7 ottobre 2017.
Da ricordare che Pierpaolo Grezzi, filosofo musicista e scrittore originario di Lagonegro, che ha già pubblicato il romanzo “Telegramma sull’Essenza” e redatto il “Manifesto della Civiltà Mediterranea”, si conferma una tra le voci più autentiche della letteratura italiana.


Il racconto è ambientato in Basilicata e il protagonista è Rocco B., un singolare lucano che, ormai quarantenne e dopo aver viaggiato per anni nel mondo, è tornato nella casa che era stata dei suoi nonni, sul Lago Sirino. È tornato per mettere ordine nella sua vita e per raccogliere i propri pensieri. E un giorno d’inverno, gli viene in mente Benny Reed, il cameriere nero che lavorava con lui a New Orleans, grande pianista blues e amico insostituibile. «La cosa più difficile è la normalità. A volte è insostenibile, con il suo peso lieve. Ho pensato che un giorno scriverò un libro, l’elogio della normalità. La mia generazione ne ha avuto sempre un concetto negativo, io per primo. Sono sempre fuggito, sono sempre andato alla ricerca di qualcosa di straordinario, lontano, anomalo.Ma ora, qui, mentre guardo la pioggia sul lago, dal mio balconcino, e fumo una sigaretta, mi dico che la cosa più difficile da imparare è amare il peso della normalità. Del presente. Dell’essere qui e basta. Senza seguire in continuazione quell’inquietudine in superficie, che costringe a fuggire. Seguire invece ciò che si è nelle profondità.È come il blues. È come quando s’ascolta il blues di certi posti di New Orleans. Che poi io, a New Orleans, neanche ci volevo andare. È successo tutto per caso, e molto rapidamente. Ero a Memphis, in Tennessee».
Mentre ascolta il disco che Benny aveva inciso al Black Cat, bussano. È Alfonso, uno dei suoi vecchi compagni di liceo, un essere introverso, riflessivo, d’una sensibilità estrema, sempre ai margini della società. Il dialogo tra Rocco e Alfonso è lento e frammentario, fatto più di silenzi che di parole, in un disperato sforzo di normalità che entrambi avvertono.
«Si mette a piovere», disse Rocco B., guardando la finestra sul lago.
«Sta già piovendo un po’»
Silenzio.
«Vuoi n’altro bicchierino?»
«No no, devo guidare»
«A Lagonegro che si dice?»
«Mah, le solite cose»
Un silenzio più lungo.Un racconto struggente e delicato, colmo di umanità e delle sue contraddizioni.
Il racconto rientra in un progetto più ampio, quello della web-literary-series intitolata “Sostiene Rocco B.”, che dal prossimo settembre racconterà le vicende dello straordinario personaggio lucano Rocco B.
«Ha smesso di piovere e c’è un pezzo di luna. Non la vedo, ma ne riconosco il riflesso sul lago. Ora tutto sembra immobile. Non passa una macchina, non passa nessuno».

Dalle di un blues suonato in ogni dove, il racconto di Pierpaolo Grezzi fa viaggiare tra le armonie delle sue parole e frasi ritmate in un vortice surreale.

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