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Continua l’attività del COMITATO PRO OSPEDALE per ACUTI del LAGONEGRESE

Dall’Ing. PIETRO MANGO riceviamo e volentieri pubblichiamo. COMITATO PRO OSPEDALE per ACUTI del LAGONEGRESE Dopo la rinuncia del Governatore Pittella

Dall’Ing. PIETRO MANGO riceviamo e volentieri pubblichiamo.

COMITATO PRO OSPEDALE per ACUTI del LAGONEGRESE

Dopo la rinuncia del Governatore Pittella alla costruzione dell’Ospedale Unico, l’Amministrazione Comunale con grande ritardo capiva che la politica sanitaria condotta fin qui portava al niente, nonostante la promessa del’ampliamento del vecchio nosocomio. Con la Delibera n. 667 del 30.06.2017, dettata da sopraggiunte preoccupazioni, al fine di recuperare potere contrattuale nei confronti della politica regionale sulla sanità, i nostri politici hanno convocato il Consiglio Comunale aperto alla cittadinanza per il 18 luglio, allargato agli Amministratori dei paesi vicini, a  cui avrebbe dovuto partecipare anche il Presidente.

Sappiamo pure che il 15.02.2017 il Sindaco Mitidieri ed il suo prode Assessore Santarsenio, all’insaputa dei cittadini, hanno avuto un incontro con il Presidente ed i vertici dell’A.O.R. e dell’A.S.P.

Sappiamo cosa avrebbero chiesto e cosa concordato: una diversa soluzione progettuale sulle aree adiacenti al plesso ospedaliero. Probabilmente anche queste loro richieste sono state messe in discussione dall’atto deliberativo regionale.

Intanto, anche l’appuntamento del 18 luglio è saltato a data da destinarsi, forse se ne parlerà il 31 p.v.

Alla luce di quanto dimostrato ad oggi, la voglia di confrontarsi con la Cittadinanza del Lagonegrese e di Lagonegro appare solo strumentale, sia per la connivenza consumatasi che per paura di una riedizione di quanto accadde nel ’97. L’allora paventata chiusura dell’ospedale, finalizzata al suo adeguamento e  messa in sicurezza, concordata tra il Sindaco e l’Assessore  alla Sanità, portò quasi allo scontro fisico tra i lagonegresi, i vertici dell’ASL e i politici stessi.

L’amarezza e la delusione serpeggiano negli animi, perché 13 anni di speranza e di paziente attesa consumati appresso ad un sogno, non solo di attenzione sanitaria ma anche di opportunità di sviluppo, sono stati cancellati dal Presidente della Regione, peraltro n/s conterraneo, che in più occasioni non ha fatto che rassicurare, promettere e “sper”giurare su sentimenti molto delicati, non assumendo però alcuna responsabilità politica, come il caso richiedeva.

Comunque, continuiamo a costatare l’inesorabile impoverimento che il Riordino Sanitario sta determinando sulle n/s strutture: rianimazione in area critica; ortopedia ancora priva di lettino per interventi al femore e amplificatore di brillanza; farmacia ospedaliera ADI chiusa e spostata a Lauria; esternalizzazione del servizio mensa; riduzione delle attività di ambulanze da h 24 ai soli turni diurni con reperibilità notturna; limitazione dell’attività delle eliambulanze, tanto enfatizzate, alle sole ore diurne; trasferimento di parte delle attività amministrative sanitarie e dell’ex Ufficio Igiene.

Possiamo ora assistere passivamente a quanto sta accadendo?

Dobbiamo reagire chiedendo nell’eventuale incontro del 31 luglio il rispetto degli impegni concordati sul Distretto Sanitario e sull’Ospedale Unico in Località Cappella, pena la fine della sanità e il declassamento socio-economico del Lagonegrese.

Lagonegro li 19.07.2017

Il Comitato pro ospedale

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