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Caso MARIA UNGUREANU: come anticipato, nei giorni scorsi, la criminologa FRANCO, in esclusiva per il ROMA, rilascia alcune dichiarazioni a caldo.

In esclusiva per il ROMA le dichiarazioni della criminologa URSULA FRANCO. CASO MARIA UNGUREANU: PER IL GIP E PER IL

In esclusiva per il ROMA le dichiarazioni della criminologa URSULA FRANCO.

CASO MARIA UNGUREANU: PER IL GIP E PER IL RIESAME I FRATELLI CIOCAN SONO INNOCENTI

Caso MARIA UNGUREANU: come anticipato, nei giorni scorsi, la criminologa FRANCO, in esclusiva per il ROMA, rilascia alcune dichiarazioni a caldo.
Le previsioni della criminologa Dott.ssa Ursula Franco sono state confermate per la terza volta, la richiesta di arresto per i fratelli Ciocan è stata nuovamente rigettata dopo quella di luglio e dicembre 2016.
Clamoroso, il Tribunale del Riesame di Napoli ha rigettato il ricorso della Procura della Repubblica contro l’ordinanza del Gip del Tribunale di Benevento, Flavio Cusani, che aveva anch’egli respinto, per ben due volte, la richiesta di arresto nei confronti di Cristina e Daniel Ciocan.
I tre Giudici di Napoli hanno dato ragione alla consulente della difesa, la criminologa Ursula Franco, che ha sempre sostenuto che Daniel e Cristina erano estranei ai fatti e che la morte di Maria Ungureanu era stata accidentale e non al pubblico ministero Maria Scamarcio e al procuratore aggiunto Giovanni Conzo.
È stata una battaglia senza esclusioni di colpi quella che ha visto la criminologa Ursula Franco e gli avvocati Salvatore Nicola Verrillo e Giuseppe Maturo, ovvero la difesa di Cristina e Daniel Ciocan, impegnati a contrastare l’avvocato Fabrizio Gallo e i suoi consulenti, la genetista Marina Baldi e la criminologa Roberta Bruzzone che difendono i genitori di Maria Ungureanu e appoggiano la tesi della procura, ha avuto la meglio il team difensivo in quanto i tre Giudici del Riesame di Napoli hanno abbracciato le tesi della criminologa Ursula Franco che tra l’altro, in un’intervista ad un emittente locale, già tre mesi fa, aveva dichiarato che dagli atti si poteva facilmente inferire che ad abusare della piccola Maria era stato il padre Marius Ungureanu, che la madre Andrea ne era a conoscenza e che la morte di Maria era stata accidentale.
A quali conclusioni sono giunti i Giudici del Riesame di Napoli?
I Giudici del Riesame hanno respinto l’appello della Procura di Benevento in quanto “infondato”, hanno inoltre definito le “indagini lacunose” e hanno sottolineato come siano state “trascurate importanti ipotesi investigative”. Secondo loro il castello accusatorio del pubblico ministero Maria Scamarcio è un “impianto indiziario contraddittorio, impreciso, del tutto sprovvisto del requisito della gravità indiziaria, conseguenza inevitabile di investigazioni a senso unico”. Per i tre Giudici “l’accusa si fonda su un complesso di elementi nessuno dei quali di per sé interamente dimostrato, una ricostruzione improbabile che si fonda su ipotesi indimostrate e anche in contrasto con le risultanze obiettive” e, sempre il Riesame, “non può escludersi l’evento accidentale”.
Quindi è probabile ciò che lei da un anno continua a ripetere ovvero che la bambina sia morta in seguito ad un incidente?
Sì, tra l’atro ciò che, secondo i tre Giudici di Napoli, esclude che Daniel e Cristina abbiano ucciso Maria vale per tutti i potenziali assassini; secondo il Riesame, infatti, l’omicidio va escluso perché la Ungureanu “non ha opposto resistenza né ha gridato”.
Che cosa, ancora, esclude l’omicidio per i Giudici di Napoli?
Secondo il Riesame il dato “insuperabile è che i due indagati nel periodo temporale in cui secondo il pubblico ministero si trovavano nel pieno della loro cruenta azione omicidiaria rispondessero tranquillamente alle chiamate degli amici e rimanessero con essi a conversare del più e del meno”.
I Giudici ritengono probabile che ad abusare Maria fosse il padre Marius?
Secondo il Riesame e secondo il GIP Cusani è stata “trascurata una importante pista investigativa connessa a certi comportamenti dei genitori, sospetti molto inquietanti gravano proprio sui genitori della bambina almeno per ciò che concerne gli abusi sessuali”. E’ chiaro che essendo stato il padre Marius ad abusare di Maria, Daniel non poteva avere un movente, neanche quello assurdo sostenuto dalle parti civili ovvero che Maria avesse minacciato di denunciarlo. Il Riesame ha sostenuto non solo che Daniel non aveva un movente ma che il fatto che Maria cercasse Daniel non si concilia affatto con il suo intento di denunciarlo.
Riguardo al DNA di Daniel sui pantaloncini di Maria, il Riesame come si è espresso?
I Giudici hanno sostenuto ciò che io dico da mesi ovvero che non si può affermare che si tratti di sperma e che, poiché Daniel frequentava la casa degli Ungureanu, il suo DNA potrebbe essersi depositato su quei pantaloncini in plurime occasioni.
Dott.ssa URSULA FRANCO che cosa si aspetta?
Mi aspetto che il padre di Maria venga incriminato per violenza sessuale e la madre, Andrea Elena Ungureanu per concorso omissivo in violenza sessuale e per calunnie nei confronti di Daniel in quanto la donna, pur essendo a conoscenza che ad abusare di sua figlia fosse Marius Ungureanu, ha comunque accusato pubblicamente il povero Daniel Petru Ciocan che sapeva estraneo ai fatti. Inoltre mi aspetto che la ragazzina che si trovava con Maria quella sera venga interrogata ed indagata per falsa testimonianza e omissione di soccorso. Una ragazzina che Maria, poco prima di morire, cercò a casa di sua nonna, della quale chiese a due amiche e con la quale Maria sapeva di doversi incontrare dal giorno precedente per una passeggiata in paese quella sera.
Perché nessuno vide Maria e l’amica entrare nel Resort dove si trova la piscina?
Perché fecero in modo di non farsi vedere, entrarono di nascosto perché l’accesso a quel luogo non era permesso.
Chi ha avuto interesse che il caso divenisse mediatico?
Chi ha fornito gli stralci degli atti ai giornalisti?
In questo caso non è stata la Procura a fornire gli stralci degli atti ai giornalisti ma altri che desideravano che la loro tesi, che non aveva nulla a che fare con la realtà dei fatti, godesse del supporto dell’opinione pubblica. Dal processo mediatico la procura non ha tratto alcun beneficio ma è stata danneggiata perché un’opinione pubblica a favore ha rinforzato il convincimento del pubblico ministero e del procuratore di essere dalla parte giusta e li ha sottoposti ad una pressione ‘idraulica’ che non gli ha permesso di tornare sui propri passi. Ciò che alla difesa è parso disgustoso è stato l’uso delle foto del cadavere della piccola Maria, foto che sono state vendute ad un settimanale, il fatto che i familiari della bambina non abbiano agito in seguito a quelle pubblicazioni ha rinforzato in noi il convincimento che fossero implicati negli abusi.
Dott.ssa URSULA FRANCO si ritiene soddisfatta, professionalmente ?
Lo sono, è stato sventato un duplice gravissimo errore giudiziario.

Anche la Stampa Estera segue con attenzione il caso tramite la Dott.ssa Anca Mihai :

https://www.spreaker.com/episode/12106651
Domenico Leccese
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