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PETROLGATE: PERCHÈ IL MINISTERO DELL’AMBIENTE LATITA?

Giuseppe Di Bello, in qualità di legale rappresentante del “Movimento Liberiamo la Basilicata”, ha presentato un esposto, presso il Tribunale di

Giuseppe Di Bello, in qualità di legale rappresentante del “Movimento Liberiamo la Basilicata”, ha presentato un esposto, presso il Tribunale di Potenza, alla Procura della Repubblica, indirizzato anche alla Direzione Nazionale Antimafia e all’Agenzia Nazionale Anticorruzione. Con il suo documento, Di Bello chiede chiarimenti rispetto a una presunta e verificabile omissione in atti d’ufficio ad opera del Ministero dell’Ambiente. Spiega il portavoce del movimento: «nel corso delle attività di indagini e delle attività istruttorie del procedimento penale per traffico e smaltimento illecito di rifiuti pericolosi da attività estrattive di origine petrolifera, veniva individuato dagli inquirenti quale parte civile nel processo summenzionato il Ministero dell’Ambiente». Ciò che è grave è il dato che «ancora in data 12 dicembre 2016, alla terza udienza preliminare, sebbene il Ministero fosse iscritto dagli inquirenti tra le parti civili nessun avvocato dell’avvocatura distrettuale dello Stato si è presentato né ha inviato propri atti scritti all’Udienza medesima, né lo aveva fatto nelle due udienze precedenti». Il Movimento liberiamo La Basilicata chiede «di verificare quali siano le ragioni alla base dell’assenza ripetuta del Ministero al processo summenzionato e se vi sono già gli estremi per l’apertura di un procedimento penale a carico di quanti hanno omesso di dare seguito ad una indicazione pervenuta dagli inquirenti a mezzo di formale notificazione di atti giudiziari. Chiede inoltre – conclude Di Bello – ai sensi degli artt. 406 e 408 c.p.p., di essere informato riguardo eventuali richieste di proroghe delle indagini preliminari ed eventuali richieste di archiviazione». Le osservazioni fatte sono più che meritevoli di attenzione. Perchè il Ministero dell’Ambiente, chiamato in causa come parte civile dagli inquirenti e non presentatosi spontaneamente, ancora non ha fatto comparsa nelle udienze preliminari tenutesi? Ed è una casualità che la Regione “sbadatamente” si sia dimenticata che il legale rappresentante dell’Ente fosse Pittella e non la Franconi?In attesa della prossima udienza, le preoccupazioni per ciò che accade crescono.

 

 

 

 

 

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