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IL PUNTO DI PETRULLO: ANCHE DA NOI SI FA LA “FESTA” DELL’ALBERO

Oggi (lunedì 21) si è celebrata la Festa dell’albero. Il Comune di Potenza, invitato principale, pare però abbia male interpretato

luciano-petrulloOggi (lunedì 21) si è celebrata la Festa dell’albero. Il Comune di Potenza, invitato principale, pare però abbia male interpretato il senso della Festa. Per l’assessore al ramo (reciso) si trattava infatti della Festa all’albero, ma quando gli hanno risposto che non può pensare di fare la Festa all’albero ogni mese, pare abbia risposto un semplice “e che diamine, non fai e sei criticato, fai ed è lo stesso”. Renzi a Potenza e a Matera non ha rispettato la raccolta differenziata, rovesciando slogan spazzatura senza distinguere quelli menzogneri da quelli fantasmagorici da quelli ancora populisti. L’assessore al ramo pare abbia spiccato una multa, subito, però, bloccata dall’assessore al renzismo che si è frapposto fra la multa e il premier recitando l’ennesimo slogan “dovrai passare sul mio corpo”. Pittella, fra la riforma sanitaria e il bilancio zoppicante, ha mostrato le stellette al valore politico: fra procedimenti penali, contabili e quant’altro -mi suggerisce l’ex assessore- ha dichiarato che non ha null’altro da mostrare, che è come un significativo e definitivo “ho detto tutto”. Il M5S, quello che non fa sconti a nessuno, nemmeno ai suoi, quando vengono sorpresi nel gioco “guarda come ti copio questa firma”, pur avendo fatto incetta di personaggi dalla morale quanto meno fragile e dai modi certificati quali illeciti dai diversi codici del vivere civile, celebrano la loro promozione a salvatori della patria. L’Italia esulta: dopo Berlusconi e Renzi, a compimento del fatidico e ineludibile “non c’è due senza tre”, ci vuole un grillino. L’impressione è che in Italia le persone oneste siano monitorate e tenute bene a bada; si accettano solo salvatori della patria, appunto, maghi, fattucchiere, imbroglioni e star televisive. Renzi mostra ampi segni di sazietà. La postura, quando viene intervistato in TV, è tipicamente quella di chi dispensa il verbo, l’andatura, fra una stretta di mano e una pacca sulla spalla distribuita a caso fra la fila dei curiosi-fans, è trotterellante, aiutata, nelle movenze, da fianchi sempre più rotondi, e poi spavalda, per certi versi militare. Lo sguardo verso l’interlocutore è curioso, divertito, ma un occhio attento nota subito la sua tendenza a perdersi nell’infinito, dove è portato a volgere lo sguardo anche l’interlocutore stesso che, però, non intravede niente, a differenza del buon Matteo, dalle due facce, che, invece, ci vede la luce che lo guida nella sua missione. Infine, il Trani ha perso a Casarano. E questo che c’entra?Non lo so, ma mi cosava e l’ho scritto.

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