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«RIMBORSOPOLI: DOPO LA CONDANNA PITTELLA DEVE DIMETTERSI»

«Parafrasando il titolo di un vecchio libro, si potrebbe dire che l’ultima condanna della Corte dei Conti dimostra come non

«Parafrasando il titolo di un vecchio libro, si potrebbe dire che l’ultima condanna della Corte dei Conti dimostra come non ci sia “niente di nuovo in Regione Basilicata”. Siamo infatti alle solite, la storia si ripete e ancora una volta la Corte dei Conti interviene per condannare i consiglieri regionali per le varie ruberie commesse in questi anni ai danni dei cittadini lucani e delle casse pubbliche». E’ quanto dichiarano i consiglieri regionali dell’M5S di Basilicata Gianni Leggieri e Gianni Perrino. I consiglieri pentastellati fanno riferimento Alla condanna da parte della Corte dei Conti contro 22 consiglieri (tra ex e nuovi) per illeciti rimborsi percepiti tra il 2010 e il 2012 nell’esercizio del loro mandato. «Un malcostume che non è certo una sorpresa – evidenziano – e che ha generato non pochi procedimenti sia dinanzi ai giudici contabili sia dinanzi al Tribunale penale. Un malcostume che accomuna i consiglieri regionali della Basilicata a quelli di altre regioni italiane.Ma nella nostra Regione la situazione appare sicuramente più grave se si considera che tra i condannati dalla Corte dei Conti vi sono sia il presidente della Giunta regionale, Marcello Pittella, sia il presidente del Consiglio regionale, Francesco Mollica. Le massime cariche della nostra regione possono vantarsi di questa condanna. D’altra parte, lo diciamo da tempo che per la politica lucana certe condanne e certi comportamenti fanno curriculum e aiutano a scalare le vette del potere». Secondo Leggieri e Perrino la vicenda appare ancora più singolare se si considera che sempre tra i 22 condannati «vi è quel Luigi Scaglione, ex consigliere regionale, balzato alle cronache recenti per essere stato nominato proprio dal presidente Mollica come coordinatore  della struttura di coordinamento informazione, comunicazione ed eventi del Consiglio Regionale, con uno stipendio lordo di oltre 120 mila euro per i prossimi anni. Ed ecco chiuso il cerchio con la politica lucana che – aggiungono i pentastellati – cade nello squallore più assoluto, mentre la gente comune continua a lottare giorno dopo giorno per mantenere il posto di lavoro o conservare un minimo di dignità». Il Movimento 5 Stelle, concludono Leggieri e Perrino, ha dimostrato nei fatti la sua diversità ed estraneità a questo «sistema politico marcio. Così, loro percepiscono rimborsi illeciti, facendo passare per spese di rappresentanza anche spese per pranzi, cene e per stanze di albergo per loro e per persone non autorizzate, nonché spese per soggiorni in rinomate località turistiche in piena estate. Mentre noi del Movimento 5 Stelle abbiamo restituito circa 270mila euro alla collettività, parte dei quali  (circa 170 mila euro) sono serviti a finanziare, ad oggi,  progetti nelle scuole lucane».

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