Politica

«OPPOSIZIONE IN CONSIGLIO SE CI SEI BATTI UN COLPO»

Liberiamo la Basilicata denuncia una situazione creatasi all’interno del Consiglio Regionale di Basilicata ai limiti dell’illegalità, «dopo una vergognosa campagna

Liberiamo la Basilicata denuncia una situazione creatasi all’interno del Consiglio Regionale di Basilicata ai limiti dell’illegalità, «dopo una vergognosa campagna acquisti dai banchi dell’opposizione si assiste al silenzio tombale di consiglieri quei pochi rimasti all’opposizione e che avrebbero dovuto immediatamente denunciare atti compiuti contrari alla Costituzione e gravi violazioni di legge e chiedere al presidente della Repubblica che fosse applicato l’articolo 126 della Costituzione Italiana per la “Rimozione” con decreto motivato del presidente della Giunta regionale Marcello Pittella. Verosimilmente tutto questo non è stato fatto perché lo stesso articolo in caso di rimozione del Presidente dispone lo scioglimento del Consiglio regionale contestualmente alla rimozione del presidente della Giunta». Nel ricordare a mente delle leggi vigenti in Italia che il Consiglio regionale può esprimere la sfiducia nei confronti del presidente della Giunta mediante mozione motivata, sottoscritta da almeno un quinto dei suoi componenti e approvata per appello nominale a maggioranza assoluta dei componenti. «Tutto questo – scrive in una nota Liberiamo la Basilicata – non è stato fatto all’indomani degli arresti e dei sequestri nelle recenti inchieste Eni e Total, non è stato fatto nel caso dell’omicidio avvenuto nella Cardiochirurgia dell’Azienda Ospedaliera San Carlo dove emergevano circostanze e lettere nelle quali era evidente la conoscenza della vicenda da parte del Presidente della Giunta e continua a non essere fatto anche dopo ed a seguito della bocciatura del Bilancio Regionale da parte della Corte dei Conti di Basilicata in quanto inapprovabile ed inficiato in termini di veridicità, attendibilità e sostenibilità dei relativi equilibri e saldi finanziari». Liberiamo la Basilicata si chiede se non sia il caso di porre la sfiducia per atti contrari alla Costituzione del Consiglio Regionale medesimo «che pur di continuare a galleggiare e mantenere il mandato sino al termine naturale finge di non comprendere la gravità degli atti che Istituzioni terze pongono in trasparenza per comunicare ai cittadini la verità di quanto accade nei palazzi della regione. Pertanto poiché il Consiglio regionale può essere sciolto, quando compia atti contrari alla Costituzione o gravi violazioni di legge, o non corrisponda all’invito del Governo di sostituire la Giunta o il Presidente, che abbiano compiuto analoghi atti o violazioni… noi come cittadini e come movimento politico invitiamo tutte le forze libere di questa regione per chiedere con migliaia di firme raccolte secondo legge che si proceda allo scioglimento del Consiglio Regionale di Basilicata ed alla contestuale rimozione del Presidente della Giunta Regionale per gravissimi ed intollerabili atti contrari alle leggi realizzati dal Presidente dalla giunta e dallo stesso consiglio nel corso degli anni dal 2014 ad oggi sino ad arrivare alla bocciatura del Bilancio ad opera della Corte dei Conti di Basilicata». Liberiamo la Basilicata denuncia il Presidente Marcello Pittella in quanto «ha violato “ripetutamente” le leggi e non si è adoperato per “per la tutela dei diritti di tutti i Lucani” e contemporaneamente invitiamo anche le Multinazionali del Petrolio ad evitare per quei permessi già in essere per i quali abbiamo coscienza del fatto che se anche manifestassimo tutti e 500 mila non riusciremmo ad interromperne l’attività… di iniziare ad estrarre nel rispetto delle leggi senza trucchi e senza inganni, alla fine quei risparmi per gli illeciti smaltimenti di rifiuti finiranno per contare sulla loro immagine pubblica e sulle loro attività future, e per queste ragioni è meglio spendere per smaltimenti corretti,sicurezza e prevenzione piuttosto che risparmiare mantenendosi magari buoni politici e amministratori i quali come si è visto anche dalle operazioni della Direzione Nazionale Antimafia e dalla Corte dei Conti non sono più in grado di proteggervi e di consentirvi di fare i vostri comodi a danno della salute e dell’ambiente Lucano».

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