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RIFORMA SANITARIA, UIL FPL: «CONTINUARE IL CONFRONTO»

La Direzione della Uil Fpl, riunitasi per discutere del riordino del Sistema Sanitario Regionale, chiede alla Regione di proseguire il

La Direzione della Uil Fpl, riunitasi per discutere del riordino del Sistema Sanitario Regionale, chiede alla Regione di proseguire il confronto con le forze sociali e con i territori in quanto permangono forti criticità sull’impianto generale in merito alla tenuta dei servizi e relativamente all’equilibrio finanziario del sistema. Il sindacato, è scritto nella nota – sostiene lo sforzo che l’assessore Franconi sta facendo per far approvare nella Legge Finanziaria, che il Governo si appresta a varare, gli emendamenti che includono nel tetto di spesa, attestato al 2004 e meno l’1.4 % , anche per le spese per il Dires e dell’ IRCCS Crob, strutture che, come è noto, nell’anno 2004 non erano ancora attive. «Ciò – si legge nella nota diffusa dal segretario regionale di categoria Antonio Guglielmi – consentirebbe di avere margini finanziari maggiori per l’assunzione di personale e la stabilizzazione dei precari, riducendo di fatti l’impatto sull’applicazione della normativa europea in materia di orari di lavoro e darebbe respiro alla discussione sul riordino del sistema sanitario che richiede un maggior approfondimento». La Direzione, pur comprendendo la necessità di arrivare all’equilibrio finanziario delle strutture sanitarie, ritiene che non è necessario far violenza ai territori, ma si può e si deve ancora proseguire non solo attraverso aggiustamenti e razionalizzazione del sistema, ma avendo una visione di insieme, basata su un processo di integrazione dei servizi socio-sanitari che puntino sull’innovazione, l’eccellenza e l’efficentamento». Questo dibattito, prosegue Guglielmi, può essere conseguito purché si abbandoni il tentativo di rivedere l’assetto generale delle aziende (già rivisto meno di sei anni fa), ma si mettano intanto sotto osservazione i servizi, i reparti e i singoli ospedali creando un’offerta specializzata, appropriata e di qualità rispettando i bacini d’utenza, dando impulso ai servizi territoriali per spostare il baricentro assistenziale dall’ospedale al territorio. «Perciò – evidenzia – è fondamentale potenziare una solida rete di emergenza-urgenza, investendo in mezzi, risorse umane, professionali e tecnologiche del 118. Con ciò costruendo la rete emergenziale sul territorio a partire dai medici di famiglia per finire al rilancio dei Dea del S. Carlo e il Madonna delle Grazie di Matera». E’ poi fondamentale, secondo la Uil, ridisegnare e riqualificare gli altri quattro presidi ospedalieri, sedi di Psa che diventano Ospedali di base rafforzati, coordinando funzionalmente con i Dea l’area specifica delle prestazioni di Ps. In questi presidi, allocare gli interventi di media complessità e di media assistenza, legati anche al bacino di riferimento riorganizzandoli per complessità crescenti nella rete dei servizi regionali per acuti. Essenziale per la salvaguardia delle specialità operatorie e per le acuzie e’ la permanenza in questi presidi della funzione di anestesia e rianimazione. Secondo Guglielmi occorre «rendere ancor di più l’ IRCCS Crob di Rionero un centro oncologico e di ricerca di eccellenza che interagisce con il reparto oncologico dell’Azienda ospedaliera San Carlo. Realizzare, presso l’Ospedale di Pescopagano il Centro di Riabilitazione di Terzo livello per cerebrolesi e per gravi traumi cranici, un centro che porterà mobilità sanitaria dall’ intero territorio nazionale. A questo proposito, è assolutamente da evitare lo scorporo dell’ospedale di Pescopagano  dal S. Carlo poiché un centro ad alta attività assistenziale deve essere legato ad un Dea».

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