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CARA TROTTA, MA MI FACCIA IL PIACERE…

Se prima c’era qualche dubbio, oggi non più. La vicenda Trotta è tutta questione politica. Checche ne voglia dire il

Se prima c’era qualche dubbio, oggi non più. La vicenda Trotta è tutta questione politica. Checche ne voglia dire il sindaco De Luca. Ecco perché di tanto in tanto il primo cittadino mette in campo elementi confondenti, usando termini roboanti di sicula memoria. Le avvisaglie di una gestione politica della “nuova era” dei trasporti c’erano state sin da subito. Poi ne è arrivata un’altra: la nomina alla direzione di Lucio Malatesta. Stimato professionista che, guarda caso, era candidato nella lista a sostegno dell’assessore Falotico.  L’ottimo ingegnere per una manciata di voti non è entrato in consiglio, ma ha contributo al quorum di lista che consente oggi a Falotico di sedere in giunta. Insomma, non c’è alcun dubbio che la sua nomina nulla abbia a che fare con la politica. Lo si comprende ancora meglio dal fatto che recentemente l’azienda che percepisce danaro dai potentini attraverso il comune, nonché dai biglietti, ha sentito l’esigenza di comprare 4 pagine di un settimanale. Per farsi pubblicità? Per vendere qualche biglietto in più? Macché! Solo propaganda: «La giustizia sociale è diventata la bandiera del futuro del TPL potentino» si legge in un passaggio, manco stessero facendo il discorso alla nazione. «Basta con passeggeri di serie A e di serie B» si legge più avanti… e infatti, nella gestione passata si sa, nell’autobus i santarsieriani avevano la seduta d’oro, mentre gli oppositori erano costretti a stare in piedi o addirittura in ginocchio sui ceci. E poi giù duri attacchi alla vecchia gestione, ovviamente non tanto professionali, ma come al solito politici: «Negli ultimi anni, fino al 2015, il sistema di Tpl potentino è costato alla cittadinanza circa 15 milioni di euro per ogni anno di esercizio, senza alcun tipo di concorrenza, vista l’inesistenza di gare di appalto, ma con proroghe unilaterali del contratto». E quindi? Questo è il motivo per cui i servizi di Trotta potrebbero permettersi di fare schifo? (Non che lo facciano, lo diciamo tanto per fare un esempio). E poi, all’imprenditore Trotta cosa importa di come la precedente amministrazione gestisse  il servizio, se c’era concorrenza, di come venivano gestite le proroghe, etc. Trotta è venuto a Potenza, dopo i fallimenti avuti fuori come ci raccontano le cronache dei giornali, per fare azienda o politica? Di cosa parliamo? Di barzellette ovviamente, se consideriamo il fatto che una ditta concessionaria del Comune, sente l’esigenza di comprare spazi su una testata per attaccarne un’altra. Fossero venuti da noi, il diritto di replica glielo avremmo dato gratis. Ah, vi interessa sapere quale testata hanno attaccato? Noi preferiamo non dirlo, sicuramente ci arriverete da solo leggendo cosa scrivono: «La stampa locale, sopratutto quella on-line, unitamente a vari gruppi social, riportano svariate dichiarazioni, esposti e denunce, in merito al nostro TPL potentino». Embè?! Cosa dovrebbe fare una buona testata? “Ammucciare” le denunce? Censurare le dichiarazioni? Cestinare gli esposti? Semmai tutto il contrario. Verificata l’attendibilità, approfondire e pubblicare. Perciò, cara Trotta, ci faccia il piacere… faccia la concessionaria del trasporto pubblico e lasci che la stampa faccia il suo lavoro. Non comprate 4 pagine pensando di diventare editorialisti. Sarebbe come se noi ci comprassimo un pulmino pensando di farvi concorrenza. Ah, dimenticavamo. Se dovessimo comprare un pulmino, la garanzia che daremmo al venditore non sarebbe fasulla.

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