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IL PASTICCIO È SERVITO, PITTELLA RIPENSA AL REDDITO MINIMO

«Altro che passi in avanti, il reddito minimo pittelliano rischia di fare una clamorosa marcia indietro. Ovviamente la platea più

«Altro che passi in avanti, il reddito minimo pittelliano rischia di fare una clamorosa marcia indietro. Ovviamente la platea più penalizzata resta sempre quella che Pittella e Marsico hanno inteso definire come categoria B, ovvero i disoccupati e gli inoccupati con reddito non superiore ai 9 mila euro». E’ quanto dichiara il consigliere regionale dell’M5S Gianni Perrino, secondo il quale la scelta di far svolgere i tirocini formativi  alla categoria A (ex mobilità in deroga) e gli ex Co.P.E.S. (ma solo coloro che hanno partecipato al bando per il reddito minimo di inserimento), a detta del direttore generale Vito Marsico, è una scelta di tipo politico-amministrativo. «Non è dato sapere – sostiene Perrino – quali sono le motivazioni alla base di questa decisione che lascia tristemente nel limbo circa 9000 persone appartenenti alla categoria B. Il loro destino è legato ai fondi che venivano dedicati alla card carburante, ora incanalati per misure in contrasto alla povertà. Sappiamo tutti delle lungaggini burocratiche che hanno caratterizzato le ricariche delle card: solo nelle ultime settimane è stata erogata l’ultima ricarica risalente al 2012». Secondo il consigliere pentastellato, l’audizione di Marsico ha fatto emergere altre criticità e contraddizioni relativamente ai requisiti reddituali di coloro che hanno usufruito e che intendono usufruire delle misure previste. «L’assegno Co.P.E.S. – evidenzia – inizialmente veniva considerato ai fini del reddito Isee, situazione che appariva smentita da una decisione del Tar e poi confermata dal Consiglio di Stato, che ha evidenziato  come il sotegno che non viene conteggiato ai fini del’ISee è solo quello che riguarda le persone con disabilità. Alla luce di queste novità ci ritroviamo, difatti, davanti ad un bando falsato da certificazioni ISEE basate su assunti errati, in taluni casi per responsabilità dei Caaf,  in altri dei diretti interessati. Marsico non ha nascosto che si starebbe riflettendo su una riformulazione del bando. Come potete ben comprendere – continua -, quello che andavamo dicendo nei mesi scorsi si sta verificando passo dopo passo: il tanto propagandato reddito minimo di inserimento è un vero e proprio bluff. Non c’è niente di strutturale in questa misura; l’unico risultato concreto è quello che circa 700 degli ex Co.P.E.S. e circa 800 degli ex mobilità in deroga, stanno continuando quanto interrotto nel 2015: un Co.P.E.S. parte seconda potremmo definirlo. Attualmente sono partiti solo 500 tirocini formativi e nelle prossime settimane dovrebbero partire gli altri 1000. Nei giorni scorsi il presidente della IV CCP, Bradascio, ci ha invitato ad indicare delle priorità per i lavori della commissioni: noi ovviamente indicheremo la nostra proposta su reddito minimo. Non si continui testardamente ad inseguire orgogliosamente questo immondo pasticcio, la gente è stufa di questi giochetti e non ha alcuna intenzione di assistere a questa triste guerra tra poveri».

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