Cronaca

#POTENZA: CON LA NUOVA BIGLIETTAZIONE ELETTRONICA, E’ CAOS TRASPORTI

Disorganizzazione e file infinite. Così si è svegliato stamane il capoluogo, paralizzato dal trasporto pubblico in tilt. Corse che sono

abbonamentoDisorganizzazione e file infinite. Così si è svegliato stamane il capoluogo, paralizzato dal trasporto pubblico in tilt. Corse che sono saltate, vedi ad esempio quella scolastica (la S3) che ha lasciato a piedi gli studenti che dovevano raggiungere le scuole e problemi con la nuova bigliettazione. Da oggi, infatti, è partita quella elettronica, tra le polemiche con i sindacati di cui abbiamo raccontato ieri (clicca per leggere l’articolo). Polemiche su polemiche. Tutte più che giustificate se si considerano gli innumerevoli disservizi che l’introduzione del nuovo sistema ha introdotto. Innanzitutto il costo che è a carico degli sfortunati abbonati. In maniera del tutto ingiustificata, infatti, chi aveva già l’abbonamento ha dovuto sostituire la precedente tessera con una nuova. E sin qui nulla da eccepire. Ma è al momento della sostituzione che arrivano le tragicomiche sorprese: chi si era fatto parte diligente – sottoscrivendo già l’abbonamento – al momento del cambio della tessera deve versare altri 5 € per ritirare la nuova card magnetica, senza la quale non potrebbe più accedere ai servizi. E dove sta scritto che per una decisione interna alla ditta privata Trotta, chi ha già pagato deve pagare di nuovo? E a chi domanda alla ditta se non si vuole pagare la nuova gabella cosa succede, la risposta della Trotta è: “l’abbonamento già pagato diventa inutilizzabile”. I cittadini già abbastanza, e giustamente, infuriati per il nuovo ingiustificato esborso, sono costretti poi a fare una fila infinita, come si può notare dalla foto appena scattata in testa all’articolo. Ma per non farsi mancare nulla, finita la fila e pagata la nuova tassa, il danno alla beffa. Neanche la foto che ti fanno per la nuova tessera è normale. Lo scatto è di gruppo, come si può notare ingrandendo qui la foto che è nell’articolo. Cioè, fotografano te e chi c’è dietro a fare la fila. Diciamo un abbonamento “social”. La prendono a ridere così gli utenti, altrimenti ci sarebbe solo da piangere

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