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RIORDINO SANITA’: SINISTRA ITALIA CHIEDE CHIAREZZA

«L’atteggiamento del governo regionale, che in pochi mesi ha promosso due leggi, approvate dal Consiglio regionale e puntualmente impugnate dal

«L’atteggiamento del governo regionale, che in pochi mesi ha promosso due leggi, approvate dal Consiglio regionale e puntualmente impugnate dal Governo davanti alla Consulta, con il solo scopo di ritardare i termini per applicare le nuove norme sugli standard qualitativi, strutturali e tecnologici degli ospedali e sui turni e gli orari del personale sanitario, la dice lunga sulla incerta capacità di programmazione della classe dirigente di questa regionale». Lo sostiene il portavoce regionale di Sinistra italiana Giuseppe Dalessandro, che annuncia una serie di incontri pubblici sul territorio per discutere con i cittadini del riordino dei servizi sanitari e ospedalieri previsto da un recente disegno di legge della Giunta regionale. Il primo si svolgerà sabato 22 ottobre 2016, alle 16:30, presso la Sala Consiliare di Lagonegro. Il governo regionale, aggiunge Dalessandro, continua a nascondere le carte anche con il disegno di legge sul riordino delle rete ospedaliera con pochi articoli che annunciano l’accorpamento di alcuni ospedali delegando apparentemente ai direttori generali delle Asl le scelte concrete riguardanti l’organizzazione delle strutture e dei servizi sanitari. «Senza spiegare cioè chiaramente  quale piano hanno in mente (se hanno in mente un piano), quali reparti intendono chiudere e dove, qual è la missione di ogni struttura e soprattutto come si realizza il tanto auspicato rafforzamento del servizio di emergenza – urgenza e dei servizi territoriali, che sono indispensabili per rispondere alla domanda di salute dei cittadini». Dalessandro aggiunge: «“Una discussione nata male e che sta proseguendo ancora peggio come si rileva dalle critiche emerse da parte di comitati e associazioni in questi giorni. E a cui si aggiungono episodi drammatici, come quello avvenuto a Viggiano qualche giorno fa, che imporrebbero alla classe dirigente di questa regione di confrontarsi davvero con i territori prima di assumere scelte sul futuro della sanità lucane. Scelte che avrebbero potuto essere meglio meditate se la Giunta, come è avvenuto altrove, avesse agito per tempo e non si fosse condannata da sola, visti i ritardi, a dover applicare in pochi giorni i parametri restrittivi previsti dal decreto ministeriale 70. “C’è ancora tempo (poco, per la verità) per evitare di alimentare l’ennesima guerra fra poveri – conclude Dalessandro – ma ora il governo regionale deve scoprire le proprie carte e consentire che il confronto con i territori avvenga su basi reali. Sinistra italiana non farà mancare il proprio contributo, teso a rivendicare il miglioramento dei servizi per la salute dei cittadini, l’ottimizzazione e il risanamento delle diverse strutture, per non piegare la sanità pubblica solo a logiche di bilancio».

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